Antonio Colombo Arte Contemporanea è lieta di presentare Blurred Frequencies, la nuova personale di Dario Maglionico (Napoli, 1986), artista tra i più interessanti della nuova figurazione italiana, ospitata negli spazi di Magic Bus, la project room della galleria dedicata alla sperimentazione e ai linguaggi emergenti.
La mostra, curata da Ivan Quaroni, raccoglie una serie inedita di dipinti che approfondiscono il ciclo degli Studi del buio, uno dei filoni meno noti ma più suggestivi della sua ricerca. In queste opere, Maglionico si confronta con una pittura atmosferica e percettiva, in cui la narrazione si dissolve in una visione rarefatta e ipersatura, profondamente influenzata dalle esperienze vissute nei club e nei centri sociali occupati di Milano.
Blurred Frequencies è un’immersione in ambienti notturni pulsanti di energia elettrica, dove figure accalcate emergono appena nella penombra, come catturate in una lunga esposizione fotografica. Le cromie intense – rosso cremisi, blu cobalto – restituiscono l’incandescenza della scena techno, evocando non solo la musica ma la condizione psicofisica della trance collettiva.
Titoli come Otolab, Ivreatronic e Detune richiamano il paesaggio della performance audiovisiva, che Maglionico trasforma in una grammatica pittorica fatta di vibrazioni, distorsioni e riverberi visivi. Le sue tele diventano così superfici fotosensibili in cui i corpi non sono entità isolate, ma presenze fluide, fuse in una coralità non gerarchica, avvolta da una luce incerta e intermittente.
Rispetto agli Studi del buio precedenti, queste opere segnano un cambiamento: l’introduzione di nuovi codici cromatici, ma soprattutto un’inedita apertura iconografica che unisce memoria, vissuto e visione, secondo una temporalità stratificata. Come nota il filosofo Federico Ferrari, citato dall’artista, si tratta di “un’effrazione del tempo”, in cui passato e futuro convivono in un unico istante dipinto.
Con Blurred Frequencies, Maglionico propone una pittura “fuori fuoco” – fuzzy, come la definisce – che induce una percezione dilatata, invitando a desincronizzarsi dal tempo standard e a ritrovare un nuovo ritmo dello sguardo. Le sue immagini, simili ad allucinazioni sospese, sono istantanee del presente che conservano la memoria del reale e, allo stesso tempo, aprono a nuove possibilità di visione.
Dario Maglionico è nato a Napoli nel 1986. Attualmente vive e lavora a Milano. Laureato in Ingegneria Biomedica presso il Politecnico di Milano, si dedica poi esclusivamente alla pittura. Recentemente finalista del Premio Fondazione VAF presso il Mart Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Nel 2020 inaugura Doppelgänger, prima mostra personale presso la Vin Gallery di Ho Chi Minh City in Vietnam. Nel 2018, a Milano, la mostra personale Everyday is like Sunday a cura di Ivan Quaroni, presso la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea e la mostra collettiva If The Walls Could Talk a Londra presso la Alice Black Gallery. Nel 2016 collabora con lo scrittore Domenico Starnone, realizzando le illustrazioni presenti all’interno del libro Scherzetto edito da Einaudi. Nel 2023 è stata pubblicata la monografia Dario Maglionico. Dove abita il tempo sospeso, curata da Nicoletta Colombo e promossa da VAF-Stiftung, presentata nel corso della mostra personale FLOATING SPACE presso la Galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea.