Skip to content
Gabriele Arruzzo, senza titolo (last gift), enamel and acrylic on canvas, 200x250 cm

17.11 – 23.12.2005

GABRIELE ARRUZZO – The Funky Revenge

a cura di Maurizio Sciaccalunga

A una lettura immediata e superficiale coloratissima, citazionista e paradossale, la ricerca di Gabriele Arruzzo è invece falsamente infantile, falsamente glamour, falsamente divertita.
È falso collage e falsa pittura, falso gioco cattivo e falsa iconoclastia. È un grande trucco, un enorme rebus, una costruzione complessa difficilissima da decifrare. È come una bellissima donna che indossa un vestito appariscente e che, sotto il vestito, nasconde molto, molto di più. Gioco sottilissimo di rimandi, sovrapposizioni e tradimenti tra ciò che appare in tutta evidenza– e finisce inevitabilmente per mettere fuori strada tantissimi spettatori– e ciò che rimane dietro le quinte, e che non si nota con immediatezza ma in realtà fonda e motiva l’opera, i quadri del giovane artista, finalista all’ultima edizione del Premio Cairo, nascono da un’analisi lunga e attenta delle simbologie, dell’araldica, dell’illustrazione coltissima o popolare.
Se la pelle del lavoro è rappresentata dalle tonalità acide, dalle campiture attente e precise, da un segno gelido e riflessivo, carne e polpa della ricerca sono piuttosto i riferimenti e gli studi sulle tradizioni fiabesche, gli accorpamenti e le contrapposizioni d’immagini tratte da antichi manuali o da dimenticate leggende.
Il viaggio di Arruzzo nella pittura contemporanea è simile al viaggio di Propp nella morfologia della fiaba, al cammino di Gulliver nell’universo del dis-misurato (in un senso o nell’altro): anche se simpatica, divertente, accattivante, ogni costruzione, ogni situazione nasconde una lettura – anche dura e spietata –della contemporaneità, dei costumi degli uomini, delle abitudini del mondo.
Forse i colori sono quelli di un luna park, forse l’aspetto è simile a certi giochi e a certe decorazioni, ma il senso profondo della ricerca scava con estrema serietà nella confusione dei miti e dei valori di oggi, nella difficoltà di leggere e soppesare il passato, nelle incongruenze e contraddizioni del sapere contemporaneo.
In mostra verrà presentata una dozzina di nuovi lavori.

Gabriele Arruzzo è nato a Roma nel 1976. Vive a lavora a Pesaro.
Mostre Personali: 2005 Cuoredicervo, a cura di Ivan Quaroni, Galleria delle Battaglie, Brescia, 2004 Suspense, Galleria San Salvatore, Modena.
Mostre Collettive (selezione): 2005: Altri fantasmi, a cura di Laura Carcano e Norma Mangione, Ermanno Tedeschi Gallery, Galleria In Arco, Gagliardi Art System Gallery, Torino; Altre voci, altre stanze, a cura di Alessandro Riva, Le Ciminiere, Catania; Senza Dubbio! L’arte torna a scuola, a cura di Marco Cingolati, scuola media A. Fogazzaro, Trissino (Vi); New Thing, a cura di Luca Beatrice, Spirale Arte, Milano e Pietrasanta (Lu); 2004: Allarmi, zona creativa temporaneamente valicabile, a cura di Norma Mangione e Ivan Quaroni, Alessandro Trabucco, Irina Zucca Alessandrelli, Caserma De Cristoforis, Como; La Morte ti fa Bella, a cura di Norma Mangione e Ivan Quadroni, Galleria San Salvatore, Modena. 2003: Almeno 16 minuti, a cura di Luca Beatrice e Guido Curto, Galleria Art&Arts, Torino; XS (Extra Small), a cura di Luca Beatrice e Norma Mangione, Galleria San Salvatore, Modena.

Gabriele Arruzzo, senza titolo (my sister's new boyfriend), enamel on cardboard, 50x70 cm
Gabriele Arruzzo, senza titolo (God is my co-pilot), enamel and acrylic on canvas, 123x143 cm
Gabriele Arruzzo. senza titolo (Fruit tree), enamel and acrylic on canvas, 150x150 cm
Gabriele Arruzzo, senza titolo (the ispiration), enamel and acrylic on canvas, 110x100 cm
Gabriele Arruzzo. Altar of Art (Durer, Raphael & the Chinese fox), enamel on canvas, 200x250 cm
Gabriele Arruzzo, senza titolo (last gift), enamel and acrylic on canvas, 200x250 cm
Torna su