12.04 – 3.05.2011
SERGIO CALATRONI – Napoli-Tokyo 7×7
Antonio Colombo inaugura per Little Circus, spazio situato all’interno della galleria dedicato ai progetti speciali, la mostra personale di Sergio Calatroni dal titolo Napoli – Tokyo 7×7. 14 Fotografie in bianco e nero. Stigmate di due città di frontiera di fronte il mare, stampate Ink Jet su carta P.P.F25, formato 18×13 in edizione unica.
Una serie stampata al platino, su carta a mano, formato 33×40 da Sergio Devecchi compone una cartella stampata in edizione limitata di 5 copie, numerate e firmate.
Due componimenti poetici originali di Luigi Cerantola, calligrafati dall’autore su carta giapponese, dedicati a Napoli e Tokyo, nel formato 21×29,7 accompagnano la mostra. Sono presenti in cartella firmati e numerati.
Guardando intorno
Le foto in bianco nero di Kanemura Osama, From Stop Tokyo, 1996, Keihin Machine Soul, 1996, di Catherine Wagner, Fossile,1996, di John Gossage, Land, 1994, di Timothy O’Sullivan, Ruin of the Pueblo San Juan,New Mexico,1874, e ancora…
Tanti fotografi. Molte, moltissime immagini. Un elenco lungo, impossibile da fare. Poi, gli anonimi, i pionieri della fotografia. Enumerazione interminabile.
Tutti gli Icari che hanno bruciato negativi su negativi per catturare un’immagine.
Una buona, una sola che conta. Che impressiona la memoria collettiva. Che fa storia.
La fotografia è un’arte eroica. Bisogna battersi fisicamente e mentalmente con tutto quello che s’incontra.
Incontro e rivelazione. Attimo. Nulla.
Questo è quello che mi piace di questa forma di meditazione.
Non è un lavoro. Non lo può essere.
La fotografia è solo la prima tappa verso lo sconosciuto.
Punto di partenza e di fine.
Firmamento.
Perché Napoli e Tokyo
Due città di fronte al mare. Naufraghe. Rovine di un metodo sempre inapplicabile, dove la violenza dei desiderî rimane intatta, anzi si rigenera immediatamente, e le immagini come i pensieri sono ombre fluttuanti che penetrano come un ago l’esistenza.
Sono due luoghi dove la forza si concentra nella diversità, non nell’unità, e l’immagine pura è il distillato dall’incompiuto.
Le cose del mondo. Un istante sospeso
In questo mondo le cose si manifestano tutt’insieme, contemporaneamente.
Sono disponibili e hanno intensità diversa. Hanno forma chiara ed oscura.
Possiedono intimità e forza d’attrazione. Sono proiezioni della nostra mente.
Sono sempre insufficienti e assenti. Mancano di spiegazione.
Svaniscono come appaiono.
Non sono.
Intorno alla chiarezza
Splendore. Essenza celeste. La luce. Straordinaria chiarezza. Una forza che scardina il senso delle cose conosciute. Assenza di buio assoluto. Pura energia in fondo ad ogni immagine che rivela qualche cosa oltre il visibile e il comprensibile.
La chiarezza, l’evidenza dell’assoluto invisibile.
Sergio Maria Calatroni
Una Biografia Semplice
Quello nato a Santa Giuletta, Pavia, il paese delle bambole nel 1951,
Che odorò i colori ad olio nello studio di Angelo Baroni a Pavia,
Perseverante nel fare arte a parte negli anni millenovecentosettanta,
Quello delle montagne dell’Atlante in Marocco e monte di Portofino a disegnar tessuti,
Segnato dal fuoco del Made in Italy ricamò regie di filate, grafica, allestimenti,
Intanto partorì Zeus che forgiava mobili di metallo esili e neri,
Sbarcò a New York a impiantare nella zona alfabetica una galleria d’arte,
Non sazio tenne a battesimo una galleria d’arte a Mediolanum,
Quello degli scritti contradditori sul design nel bel paese e nel mondo,
Intrecciatore di altre storie,progetti, cose,fatti,esperimenti,gruppi di ricerca,
Che disegna negozi di moda con puro dettaglio,
Quello di Hanae Mori e le vetrine d’arte,
Quello che non ama le commemorazioni e vive a piedi nudi,
Chiamato a parlare, tenere lezioni, stage, seminari, work shop, usa la poesia,
All’occorrenza umano,architetto, fotografo,illustratore,grafico,art dealer, critico,
Fondatore di scuole dove nessuno se le aspetta, ne le immagina,
A ripetizione docente alla The Tokyo University,
Per la bellezza e i suoi trucchi, si e’ prestato a Shiseido a disegnare confezioni,
Quello dei premi internazionali, presi e dimenticati,
Che viaggia sempre in terza classe, e veste di blu scuro,usa una bici Cinelli,
Che usa la porta d’ingresso per uscire,
Che non ha itinerario,
Quello appassionato alla vita di ogni attimo,
Quello che e’…..