MATTEO GUARNACCIA
Matteo Guarnaccia (Milano 1954-2022) artista e storico del costume, è stato una figura di riferimento della cultura visionaria contemporanea.
Già negli anni settanta è stato protagonista della scena controculturale europea, con la sua rivista psichedelica, “Insekten Sekte”. Attivo nel campo dell’arte, con mostre internazionali e installazioni: dalla Triennale di Milano alla Hall of Flowers di San Francisco, dalla Biennale di Venezia al Museo Pecci di Prato, dalla Fondazione Mazzotta e Mudima di Milano alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Ha esposto le sue opere in Italia, Olanda, Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, Giappone, Svizzera ecc.
I suoi lavori compaiono su importanti riviste e cataloghi internazionali, fra cui Zoom (Francia), Underground Culture from all Parts of the World (Giappone): è uno dei pochi artisti italiani presenti nel prestigioso Art of Modern Rock di Grushkin & King del 2004. Si è occupato di moda con vari progetti, collaborando con Vivienne Westwood (per la quale ha disegnato una Capsule Collection), Biba (Londra), Corso Como 10, Malo, Stephan Marais (Parigi). Nel campo del design ha lavorato accanto a Bruno Munari, Atelier Mendini, Italo Rota & Partners, Alessandro Guerriero, Piero Fornasetti.
Ha scritto e disegnato oltre sessanta “saggi” dedicati alle avanguardie e alle sottoculture del Novecento, pubblicati da diversi editori, tra cui Rizzoli, Phaidon, Hoepli, Mondadori, 24 ORE Cultura, oltre a collaborare con varie testate. Con ShaKe ha pubblicato Ribelli con stile (2009), Psichedelica (2010), Underground italiana (2011), Guernica Blues. Controstoria delle arti dal 1945 a oggi (2012), Sciamani (2016), Tutto ciò di cui hai bisogno è amore (2017), oltre ad aver illustrato splendidamente il classico travelogue di Terence McKenna, Vere allucinazioni (nuova ed. 2022).