Arduino Cantafora, Quando Ritornerà, 2023, Vinilico E Olio Su Tavola, 70 X 50 Cm

20 febbraio – 29 marzo 2025

Inaugurazione: giovedì 20 febbraio ore 18.30

Arduino Cantafora – Anamnesi

a cura di Ivan Quaroni

 

Antonio Colombo presenta Anamnesi, mostra personale di Arduino Cantàfora curata da Ivan Quaroni. L’esposizione, che inaugura giovedì 20 febbraio 2025, invita a scoprire il lavoro di un artista che ha saputo intrecciare con originalità l’arte del disegno e della pittura alla rappresentazione dell’architettura e della memoria.

Il titolo della mostra, Anamnesi, fa riferimento ai concetti di reminiscenza e ricordo, centrali nella pratica pittorica dell’artista. «Per me, la memoria è anche anamnesi, un ricordare che cura», dichiara Cantàfora, sottolineando il ruolo centrale del disegno come strumento di riflessione e comprensione del reale.

L’esposizione include, oltre a due opere storiche di grandi dimensioni – La città banale (1980) e Stanza di Città – Roma (1983), presentate rispettivamente alla Biennale di Architettura di Venezia nel 1980 e alla  Biennale d’Arte di Venezia nel 1984 -, una selezione dei lavori più recenti, creati tra il 2020 e il 2025, che raffigurano luoghi quotidiani come interni domestici, ingressi di edifici, giroscale e angoli di città, trasformati in rappresentazioni che rivelano un’intensa attenzione al dettaglio e al carattere degli spazi. La pittura di Cantàfora si distingue, infatti, per la capacità di combinare precisione analitica e immaginazione in narrazioni visive pervase da un senso di attesa.

Allievo e collaboratore di Aldo Rossi, Cantàfora si è sempre contraddistinto per il rigore e la sensibilità con cui interpreta l’architettura, gli oggetti e gli spazi urbani. La sua ricerca artistica, influenzata da tradizioni pittoriche che spaziano dal Cinque-Seicento lombardo al Divisionismo, dal Purismo alla Metafisica, si caratterizza per una minuziosa attenzione ai particolari e per atmosfere sospese, che ricordano le piazze rinascimentali e le composizioni metafisiche.

Arduino Cantàfora nasce a Milano nel 1945. Già giovanissimo nutre la curiosità per le forme organiche, l’anatomia e l’entomologia, passioni rimaste vive anche durante i suoi studi di architettura. Scopre molto presto il linguaggio del disegno, che diventa il suo strumento privilegiato di appropriazione delle forme. Il pittore esordisce affrontando la spinosa sfida tecnica della pittura a olio e diventando copista di Caravaggio. Da quel momento in avanti il piacere tecnico e artigianale della pittura non lo abbandonerà più.
Durante gli studi di architettura al Politecnico di Milano, perfeziona la rappresentazione pittorica dell’architettura della città storica. Le sue interpretazioni sono tutte giocate su ombre e luci, in un’ispirazione fedelmente caravaggesca. Le competenze che matura in questi anni gli saranno preziose durante la collaborazione con l’architetto Aldo Rossi (1973-1978), ma influenzeranno anche la sua futura produzione, dominata dalla traduzione dell’architettura in pittura. Nel 1973, Cantàfora espone alla Triennale di Milano La Città analoga, attualmente di proprietà del Museo del Novecento del capoluogo lombardo. Questo dipinto di grandi dimensioni diventa il manifesto de La Tendenza, un movimento architettonico che reintegra elementi del razionalismo europeo del XX secolo ponendo la storia dei luoghi al centro del progetto. La Tendenza sarà oggetto di una retrospettiva al Centre Pompidou di Parigi nel 2012. Cantàfora partecipa di nuovo alla Triennale di Milano nel 1981 e 1988. A Venezia, alla Biennale di Architettura, nel 1978 e 1980 e nel 1984 alla Biennale d’Arte. Tra il 1985 e il 1986 è a Berlino, su invito del Deutscher Akademischer Austauschdienst (DAAD). La città gli ispira una serie di dipinti che saranno esposti al museo Martin-Gropius-Bau proprio a Berlino. Le due grandi tele, Das andere Berlin, 1984 saranno acquisite, nel 2006, dal Museo Nazionale d’Arte Moderna (MNAM) al Centre Georges Pompidou di Parigi. I due dipinti sono parte delle 89 opere di Cantàfora in possesso del museo parigino. Nel corso degli anni ’90, il pittore concepisce diverse scenografie per la Scala di Milano e per altri prestigiosi palcoscenici come quello del Festival di Aix en Provence. Il suo lavoro di scenografo gli vale il secondo posto al Premio Ubu, il più importante riconoscimento teatrale italiano. Tra il 2022 e il 2023, è invitato a due importanti mostre pubbliche: Architectures impossibles al Musée des Beaux-arts di Nancy e Un tiempo propio al Centre Pompidou di Malaga, dove sono esposte due grandi tele berlinesi della collezione del Centro Pompidou di Parigi.
Arduino Cantàfora è stato professore di architettura all’Università di Venezia (IUAV) dal 1982 al 1986, all’Accademia di Architettura di Mendrisio (AAM) dal 1998 al 2011 e “visiting professor” alla Yale University nel 1988. Nel 1989 è stato nominato professore ordinario presso l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), dove ha diretto la cattedra di espressione visiva. Dal 2011 è professore onorario all’EPFL. È autore di diverse pubblicazioni sull’architettura e sulla didattica, oltre che di un romanzo autobiografico e di racconti pubblicati da Einaudi. Fin da 2016 collabora con la galleria di Antonio Colombo, a Milano, dove ha esposto nella mostra Case Cose Città, con Alessandro Mendini, e nella mostra In the Garden of Eden. A landscape of things with Alessandro Mendini and friends.

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