Guatta,La Levetta Del Sedile Anteriore Destro N.4,2003,olio Su Tavola,cm 150×200

 

4.12.2003 – 24.01.2004

GIULIANO GUATTA – La Levetta del Sedile Anteriore Destro

a cura di Luca Beatrice

Antonio Colombo Arte Contemporanea presenta la nuova personale di Giuliano Guatta, di cui fanno parte sei disegni e tre dipinti di grandi dimensioni.
Come è possibile che un accadimento banale, frutto di estrazione o di eccessiva foga, possa dare il via a una concatenazione infinita di pensieri espressi per immagini?
Qualcuno ha strappato la levetta del sedile anteriore destro. La levetta si libra nell’aria, somigliando sempre più a un lembo di terra, a un’isola sospesa nell’aria. Qui cominciano a succedere cose strane: due donne, ai lati opposti della strada, si guardano immobili (sono la stessa persona); un uomo sta chiudendo un garage, un furgone fermo sulla strada, una macchina nel piccolo spiazzo di fronte con una persona al volante, sei alberi si ergono attorno allo spiazzo, sui rami in primo piano stanno appostati due gemelli capelluti; su un prato la cassa di un supermercato, una cassiera, un uomo steso sulla strada e un altro che spinge un carrello.
E poi una donna si scaraventa contro uno specchio, abbraccia se stessa, mentre i gemelli tramano qualcosa, un uomo steso sulla cassa di un supermercato, la cassiera guarda altrove, un cliente tiene nella mano sinistra un accendino acceso. Alfine restano tutti privi di senso.
“Vivere in un luogo – dice Guatta – dove apparentemente tutto funziona regolarmente e poi rendersi conto che c’è stato uno stacco, una frattura. Arrampicarsi su un albero e accorgersi che le radici non affondano nel terreno ma sono solo goffamente appoggiate…Ciò che mi preme indicare in questo lavoro è un idea di sradicamento. Come la levetta viene asportata dal sedile perdendo la sua funzionalità, così il lembo di terra strappato dal mondo vaga sospeso nel vuoto, senza più riferimenti, senza alcun ancoraggio”.
In occasione della mostra viene pubblicata una ricca monografia, la prima dedicata a Giuliano Guatta, curata da Luca Beatrice. Il volume, di circa 180 pagine con oltre 200 immagini a colori, contiene un colloquio tra l’artista e il curatore, più due saggi critici di Dario Bellini e Paolo Montesperelli.

Giuliano Guatta nato nel 1967. Vive e lavora a San Felice del Benaco (BS). Mostre personali nel 2002 “Generazioni”, Palazzo Santa Margherita, Modena, a cura di W. Guadagnini; e “Scherzi?”, ES, Torino, a cura di L. Beatrice; nel 2001 “1967 – Pietro Capogrosso e Giuliano Guatta”, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, a cura di L. Beatrice; nel 1999 “La Ricreazione”, Empty Rooms, Berlino, a cura di S. Canarutto; nel 1997 “Retro”, Spazio Tondolo, Milano; nel 1995 “Mi Beo – Giuliano Guatta e Alberto Baroldi”, Spazio l’Aura, Brescia, a cura di D. Bellini; 1994 Galleria Silvano Lodi J., Milano, presentazione di F. Porzio; 1993 “Affezioni”, Galleria Santelmo, Salò (BS). Ha partecipato a numerose mostre collettive, tra le quali nel 2003 “L’isolachenonc’è”, nei Chiostri di S. Domenico di Reggio Emilia, a cura di P. Artoni; e “Cuore selvaggio”, Galleria Annovi di Sassuolo (MO), a cura di M. Paderni; nel 2002 segnaliamo “Sconfinamenti” al Castello di Fiorano (MO), a cura di M. Sciaccaluga; “Costruire un sogno, Adriano Olivetti e l’arte contemporanea”, San Donato Milanese (MI), a cura di A. Madesani. Nel 2001 “Storie tese” alla Galleria Spazia di Bologna, a cura di V. Dheò; “Senza mani! Provos e biciclette bianche”, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, a cura diM. Cingolani e M. Guarnaccia; “Lampi grevi”, Villa Glisenti, Villa Carcina (BS), a cura di F. Paris e F. Tedeschi; “Frontiere”, Fondazione Cicogna Rampana, Palazzolo S/O (Bs) a cura di M. Panzera; nel 2000 “Italia due”, Galleria Continua, San Gimignano (SI). Ha partecipato dal 1996 a tre edizioni de “Il punto” alla Galleria Continua di San Gimignano.

Cerca